Dragons of Flame: da dove si (ri)comincia

  Quando i videogiochi si acquistano in scatola presso un negozio, c’è spazio per uno di quei momenti rituali che al tempo in cui l’acquisto presso un rivenditore specializzato era l’unica soluzione, nei quali i momenti che precedevano l’arrivo a casa e l’inserimento del gioco nel PC, davano già la possibilità d’iniziare l’avventura fantasticando e divorando la documentazione che si trovava dentro la scatola.  Dato che Dragons of Flame è l'”episodio II” di una famosa saga, che proprio con questo titolo raggiunse la sua terza versione, leggere la documentazione prima di giocare effettivamente ha il senso di ricapitolare il punto della situazione, e magari ricucire qualche “strappo” che forse esiste come dei salti temporali tra i due prodotti.

  Nelle mie ricerche ho ritrovato due distinti documenti che in origine erano allegati al videogioco. Uno è un quaderno di 10 pagine con la copertina a colori e le pagine interne stampate in rosso e in nero; l’altro è sicuramente un volantino in bianco e nero, pieghevole, di otto facciate. Anche a prima vista è chiaro che entrambi i documenti riportano nei loro punti essenziali le stesse informazioni, ed è molto probabile che tutte e due si trovassero nelle scatole originali per tutte le diverse edizioni supportate. Per cui il volantino pieghevole dovrebbe aver avuto il ruolo di essere la quick reference del gioco, consultabile velocemente quando questo è in corso.

   The Action Starts è il titolo del primo paragrafo presente in entrambe le documentazioni e aiuta a inquadrare la vicenda. Questa in oggetto su DoF è una parte della grande storia epica che vede il mondo di Krynn incontrare un massimo pericolo per tutte le sue popolazioni con in più l’incredibile possibilità di cambiare radicalmente il corso della sua storia “smuovendo” completamente quegli equilibri asfittici a cui il Cataclisma l’aveva condannato tre secoli prima.  Il punto è che questa storia non ha, nel momento in cui DoF inizia, nessuna soluzione di continuità. Cioè l’avvenuta precedente si chiuse con una situazione che tutto prometteva tranne la possibilità per gli eroi, una volta usciti da città sommersa di Xak Tsaroth di potersi fermare, fare una pausa anche solo per rimettere in ordine le idee o realizzare un piano. La Compagnia della Lancia si ritrovò di fronte allo scenario di una guerra: i bagliori dei fuochi che videro in lontananza, con i quali si chiude il Libro I delle Cronache, erano segnali fin troppi evidenti. Takhisis, la Regina delle Tenebre, aveva rotto ogni indugio e fatto muovere i suoi eserciti.  Nel primo breve paragrafo questi elementi sono riportati con estrema chiarezza, anche perché l’avventura portata alla conclusione a Xak Tsaroth può avere anche un ordine di lettura molto particolare: è stata anche un “pellegrinaggio” perché l’elemento religioso è assolutamente centrale – i sei della Compagnia della Lancia sono effettivamente degli «evangelisti» poiché ora, grazie ai Dischi di Mishakal recuperati, l’obiettivo principale della loro missione è di portare alle genti di Krynn la notizia del ritorno degli dèi “buoni” su questo mondo. Questa è l’unica speranza per il pianeta per evitare cada sotto il dominio della dea oscura e dei suoi draghi.  Tutto questo è ben noto ai personaggi, ed essendo loro senz’ombra di dubbio degli eroi (e come tali vanno interpretati se si giocassero in versione Tabletop), sanno benissimo cosa fare, e non perdono tempo.  Ma questo punto, come avevo previsto, su DoF in versione elettronica troviamo un taglio di scene e uno spostamento dell’inizio effettivo più avanti nella cronologia. Per sapere esattamente cosa è successo in questa parentesi esclusa, dobbiamo prendere in mano il romanzo e il Modulo.