DoF: il Modulo d’Avventura



  Dragons of Despair
 (DoF) venne pubblicato nel 1984, probabilmente uscì insieme al primo romanzo della Saga e al Modulo DL1 o a ridosso dei due titoli a distanza di poche settimane, poiché i DL1 2 si dividevano gli eventi narrati ne I draghi del crepuscolo d’autunno.

L’autore principale del Modulo fu una firma storica dei giochi di ruolo: Douglas Niles, supportato dagli ideatori di Dragonlance e dal team creativo della TSR.  Come pubblicazione il Modulo ebbe tutte le classiche caratteristiche utilizzate per questo genere di prodotti dalla TSR in quegli anni: un formato Letter, vicino per dimensioni allo standard europeo del foglio A4, composto da una copertina/raccoglitore rigida non rilegata al resto del materiale. La copertina era stampata a colori su tutte le facciate meno una, perché le facciate erano in totale sei. La copertina aveva una pagina aggiuntiva che si apriva allungandosi, e consentiva così di creare un semiesagono in grado di stare in verticale senza la necessità di altri sostegni; in pratica era un prodromo dei famosi «Schermi del Dungeon Master»: la copertina posizionata diritta era utile per nascondere il lancio dei dadi del DM e i suoi appunti particolari. Le facciate interne della copertina riportavano mappe e planimetrie che il Dungeon Master poteva consultare costantemente, mentre ai giocatori erano visibili solo la prima e la quarta copertina (più il verso della pagina aggiuntiva).  

   La serie dei Moduli d’Avventura DL avevano una fascia in alto sulla copertina di colore arancio che contrastava con il colore sempre scuro dello sfondo principale. Dragons of Flame aveva questo sfondo composto da un gradiente che scendeva dal blu-notte al celeste-ciano (tipograficamente una gradazione di inchiostri ciano e nero); oltre questo cambiava solo l’illustrazione centrale, con tutto il resto mantenuto inalterato per forme e proporzioni. DoF è numerato come prodotto 9132 secondo la nomenclatura aziendale della TSR.  Il resto del Modulo è costituito da otto fogli spillati e ripiegati di dimensione di una pagina Letter doppia (come un foglio A3 che piegato a metà per il suo lato più lungo si trasforma in quattro pagine A4). Il testo del Modulo è stampato tutto su queste pagine in bianco e nero, su tutte le quattro facciate dei fogli in pratica “volanti” rispetto alla copertina.  

Per ragioni sicuramente economiche e organizzative, Dragons of Flame conta un numero di pagine identico a Dragons of Despair: 32+6, e la stessa impostazione tipografica: caratteri stampati piccoli su tre colonne, con il testo suddiviso in capitoli, uno per ogni sezione e passaggio dell’avventura. I capitoli a loro volta sono organizzati per voci numerate connesse ai luoghi fisici dove sono ambientati i fatti, inoltre il testo è chiaramente evidenziato da cornici di riquadro sottili e nere quando si tratta di porzioni da leggere direttamente ai giocatori o su sfondo rettangolare grigio quando sono delle note particolari per il Dungeon Master. Il testo è corredato da un discreto numero di illustrazioni fatte a mano (disegni in bianco e nero inchiostrati e sfumati), di cui a ogni inizio di capitolo l’illustrazione occupa un’intera pagina. Le illustrazioni vanno scemando nelle pagine finali, probabilmente perché la sezione conclusiva è la più lunga.

  Infine DoF era ultimato da delle appendici, sebbene alcune di queste posizionate nelle pagine centrali (così da essere rimovibili): oltre le schede dei personaggi, era riproposta la Cantica dei Draghi ancora una volta e lo spartito di una canzone nuova (note e testo) come su DoD (Dragons of Despair).