Curse of the Azure Bonds: “Rieccoci di nuovo faccia a faccia Tyranthraxus”

  Rieccoci di nuovo in una situazione familiare per degli avventurieri: i nemici giacciono ai nostri piedi morti, sono ancora una volta dei chierici di Bane. Con il mio gruppo su Curse of the Azure Bonds ne avrò ammazzati oltre cinquanta a questo punto. Loro se ne sono andati del tutto, il sangue intride le loro tonache viola, blu e rosse, ma io ho altri pensieri per la testa: cosa mi aspetta dopo questi? Dove sono andato a finire?, ecc. Non è una bella situazione; non lo è mai quando il gruppo non può ritemprarsi dai combattimenti. Ma andiamo avanti perché indietro non è possibile tornare, o per meglio dire, credo che volendo si possa tornare nel corridoio antistante la cappella, nel quale si trovano altre due porte, ma il mio gruppo, dopo aver perlustrato la stanza, prende come via d’uscita la seconda porta presente in questa stanza, che punta verso ovest.   Inaspettatamente un colpo di scena. Davvero non mi attendevo un cambio di ritmo in questo momento.

  Il programma prende il controllo di tutto iniziando con la completa possessione dei miei PG da parte dei Marchi Azzurri che mi spingono ad andare avanti, con il Videogame che diviene un breve filmato – e ci troviamo di fronte a Tyranthraxus.  Uno dei poteri preferiti di questo individuo soprannaturale è la Possessione dei corpi. Chi possa essere il poveretto con la barba dentro il quale sta, io non lo so, ma il suo aspetto da antico greco probabilmente è stata la ragione della sua scelta in qualità d’involucro. Di fronte a lui, con la compulsione magica attiva alla massima potenza, dobbiamo concedergli la possibilità di recitare sua parte drammatica:
«ben fatto miei servitori. I tre Artefatti che possono nuocermi sono in mio possesso. E ancora più importante, i legami che portate possono funzionare come fa la Fonte della Radiosità. Con questi io posso spostarmi in ognuno dei vostri corpi e usarli finché voglio. Poi il corpo può anche essere ucciso, io posso passare attraverso i Marchi e nella Fonte – o nei vostri corpi una volta ancora. Devo ringraziarvi per la grande libertà che mi avete offerto. Ora venite con me, ci occuperemo di questi pericolosi oggetti»

Grazie a questa spiegazione possiamo fare il punto (o i punti) su molte cose.1) Passare per le fogne o entrare direttamente nel tempio sembravano due scelte in sostanza identiche; eppure se questo fosse l’Incontro definitivo del videogioco, abbiamo anticipato quello con i Chierici di Bane molto “cazzuti“, che invece potevano far parte delle guardie del corpo di Tyranthraxus in questo momento. In altre parole, passando per le fogne ci siamo disfatti prima di un pericoloso incomodo, e i programmatori lo hanno giustificato ponendo quei PnG (come spesso accade) come infidi e traditori.  2) Curse of the Azure Bonds è un eRPG dove la maggior parte dell’azione si risolve nell’esplorazione e nel combattimento, ma sotto queste cose v’è una vicenda narrativa che prende le mosse da un ottimo romanzo (Azure Bonds, forse uno dei migliori romanzi Fantasy dei primi anni ’90). All’epoca era difficile offrire tutta la ricchezza della trama ridotta nei termini tecnici di un prodotto informatico, e forse ancora oggi risulterebbe di ardua riuscita. Quello che si capisce, infine, è che Tyranthraxus è dovuto scendere a compromessi importanti – per almeno due volte – con personaggi importanti per ottenere il risultato della creazione dei Legami Azzurri. Essi sono sicuramente qualcosa di assolutamente speciale nel novero delle arti magiche concepite negli universi di D&D; i loro poteri e funzionamento, e le loro caratteristiche, trascendono i comuni incantesimi arcani e divini, per non dire del loro effetto principale: riuscire a costringere qualsiasi essere vivente intelligente a comportarsi secondo i voleri del “marchiatore”. Questo non è un potere realmente alla portata di chiunque, forse proprio di nessuno, e si deve aggiungere che i Legami Azzurri non hanno alcun limite di Livello: chiunque può essere assoggettato alla loro maledizione. Come già detto, per raggiungere questo risultato Tyranthraxus è sceso a patti con altri personaggi potenti, creò due diverse Alleanze, poiché il primo tentativo raccontato su Azure Bonds fallì, e in entrambi i casi si ritrovò ad avere a che fare con personalità «malvagie» come lui; Tyranthraxus era sicuramente il più potente tra tutti i soci delle Alleanze, ma poiché intelligenza e scaltrezza sono distribuiti con molta più equità del potere magico, gli altri quattro compagni di Tyranthraxus ottennero da parte di questo essere extraplanare una garanzia. In questo momento si rivela – almeno in parte – il ruolo degli Artefatti nella storia che abbiamo raccolto nelle “stazioni” precedenti. Resta del tutto oscuro come e in che modo questi rappresentino una minaccia per Tyranthraxus, pur se è plausibile che i quattro Artefatti siano stati oggetto di un incanto, di un rituale o di una specie di “contratto” mistico, simile a quelli stipulati con i demoni; ma inoltre si chiarisce come, per una volta ancora, i piani di Tyranthraxus siano stati quelli di tradire i suoi alleati, muovendo con “sottigliezza” (in verità è un’esagerazione, basta ricordarsi la figura incappucciata alle Pietre Erette) i PG  come i “pupazzi” come sempre sono stati appellati da tutti i cattivi. Così hanno eliminato per Tyranthraxus i suoi soci della Nuova Alleanza e gli hanno portato nelle sue mani i pericolosi oggetti.  3) Il più grande problema esistenziale di Tyranthraxus è, fuor d’ogni dubbio e con molta ironia poetica, la sua libertà. Si vede in controluce nella necessità do fare dei patti vincolanti con altri personaggi per ottenere i suoi scopi, e possono essere vincoli persino tecnicamente simili ai Legami Azzurri sotto il loro aspetto magico. Inoltre, come si legge nelle parole che lui stesso pronuncia, i PG bonded hanno per lui un’utilità diversa rispetto a quelle cui i suoi alleati miravano: Dracandros voleva dei servitori per cercare di creare un regno nelle Valli, i Pugnali di Fuoco dei sicari in grado di avvicinarsi al re Azoun IV per vendicarsi, Mogioni degli agnelli sacrificali magicamente potenziati per resuscitare Moander e Fzoul Chembryl voleva la capacità di comandare a bacchetta persone dall’animo dedicato al Bene e alla Legalità per poter usare potenti oggetti magici destinati solo questo genere di persone. Per Tyranthraxus tutte queste cose potrebbero essere delle pure inezie, quello a cui lui mira è di poter usare i Marchi Azzurri come un dispositivo magico con il quale uscire ed entrare dai corpi dei marchiati e anche rifugiarsi nella Sorgente della Radiosità. Alcune cose mai realmente approfondite sono state le debolezze di Tyranthraxus. Lui è un essere extraplanare, una sorta di potere minore (cioè una divinità) di cui durante il gioco (tanto a PC quanto Tabletop) mai si sono avuti dettagli precisi sulla sua condizione; i miei stessi PG che da mesi hanno a che fare con lui, non hanno ancora capito se effettivamente sul piano del Primo Materiale lui possegga un suo corpo solido o meno, l’unica cosa certa è che lo si trova sempre dentro il corpo di qualche essere vivente preso tramite Possessione magica. In più i PG hanno assistito a una avvenimento una volta che, dopo questo ragionamento, rende valida una certa ipotesi: quando a Phlan, alla fine di Pool of Radiance, il gruppo uccise il drago di bronzo posseduto da Tyranthraxus, egli scomparve risucchiato non tanto dalla Fonte della Radiosità, ma sembrò da Bane in persona a richiamarlo indietro. Quindi è possibile pensare (e anche sperare) che fuori dal corpo di un qualsiasi essere vivente Tyranthraxus sia in qualche modo vulnerabile.

  Chiuso con queste puntualizzazioni finali, che i personaggi possono persino realizzare in quell’istante preciso poiché non riescono a far altro che ascoltare e obbedire agli ordini, viene poi chiesto loro di consegnare gli Artefatti a un sacerdote. Quest’ultimo disporrà degli Artefatti all’interno di un bacile contenente un liquido che sembra acqua, posto sopra un piedistallo, il quale appare  essere «un fonte»ergo: quella dovrebbe essere la Fonte della Radiosità, o una sua parte, dato che solo una “cosa” di quella potenza può inglobare gli Artefatti e farli sparire magicamente. Ma a quanto pare per eliminare la minaccia potenziale degli Artefatti, è necessario usare ancora il veicolo dei Legami Azzurri, anche perché Tyranthraxus consegna al chierico una pergamena dove si trova il comando per annullare i Marchi, nel caso in qualcosa vada male.  Dopo questo, Tyranthraxus sembra voler passare ad altro con i personaggi che sono finalmente arrivati nelle sue mani. Intima loro di seguirlo per andare a occuparsi dell’ultimo incantesimo, quando un nuovo colpo di scena arriva a rovinare i suoi piani quasi giunti a conclusione. Il Bardo Senzanome si è introdotto nel tempio e si è travestito da sacerdote di Bane, è proprio quel sacerdote a cui Tyranthraxus ha messo in mano proabilmente tutti gli strumenti per sconfiggerlo.  Il Senzanome si rivela in questo momento lanciando indietro gli Artefatti ai personaggi. Non posso scrivere «immaginare come si sia sentito Tyranthraxus è impossibile…» perché lo si vede perfettamente. “Avvampa” furioso contro il Bardo Senzanome e lo abbatte con un solo colpo scagliato con tutta la sua potenza. Non credo sia questa la fine eroica del PnG buono, il quale riesce a pronunciare la parola per liberare i miei PG dai Legami, ma solo dai loro effetti costrittivi, i Marchi restano sotto la pelle dei personaggi..   Tyranthraxus sputa il suo ultimo rigurgito di fiele dicendo che solo lui (o la sua morte benché omette tale opzione) può togliere i simboli dai corpi dei marchiati, ma poi vedendo i PG tornati in possesso degli Artefatti, chiama rinforzi e come classico scappa.  Sembra strano che irrompano nel tempio soltanto alcune marguglie e segugi infernali capeggiati da un solo chierico di Bane, ma forse ho decimato i miei avversari precedentemente quando affrontai il gruppetto dei devoti al Dio della rovina prima di arrivare qui. Sfortunatamente lo spazio e le posizioni dell’Incontro sono abbastanza infelici: gli avversari sono spalle al muro e disposti in linea verticale, ma i miei PG partono troppo ridosso a loro perché possa usare delle Palle di Fuoco e riesca a vincere facilmente (di Fulmini Magici a disposizione non ne ho al momento). Così devo sostenere la perdita (finito in stato d’incoscienza) di Frug che era incastrato nel peggiore dei mondi nello schieramento di battaglia, e ora devo vedere se riesco a recuperarlo prima del “gran finale”, se è giunto il momento del gran finale.