DoF: Qualinesti

  La panoramica che si era vista nel finale dell’articolo precedente non era affatto veritiera. Oltre il fiume White Rage la pianura continua densamente pattugliata d’ogni genere di mostro. Fortunatamente sembra che ho imparato a giocare, e con Sturm al posto di Caramon in testa al gruppo finora tutto è abbastanza agevole; la maggior parte dei mostri, spesso, vengono abbattuti con un solo colpo. Inoltre, andando avanti nel gioco, si possono iniziare a distinguere con precisione i vari tipi di draconici. I baaz sono quelli più piccoli e bassi, con un mantello rosso addosso – perché spesso provano a camuffarsi come uomini – mentre i kapac sono decisamente più grossi e si incontrano armati di spada e scudo. Anche i bozak, più rari, si riconoscono fisicamente oltre che per il lancio di magie; hanno la pelle dai colori più lucenti e vivaci, quindi su di loro non ci si può sbagliare. 

  I draconici, gli aghar (nani di fosso dalla pelle marrone), gli uomini, i lupi e gran parte degli altri nemici, con i grifoni ad avere delle minime differenze, sono tutti nemici dello stesso livello di difficoltà: molto semplice. Sono i troll a rappresentare il vero problema, come “si evince” guardando il filmato fino in fondo: quattro PG uno dietro l’altro non sono riusciti a mandarlo giù. Da questo punto in poi, in caso di troll meglio riprendere dall’ultimo Savefile per sperare in un Incontro più felice. 

  Tornando al corso generale dell’avventura, il ponte sul fiume rappresenta una sorta di strettoia dopo la quale il territorio si riapre all’esplorazione in tre possibili direzioni: in basso – cioè dritti verso Pax Tharkas – in diagonale a destra – verso la costa – e infine a sinistra dove si trova l’ampia foresta di Qualinesti. 

  Noi in questo momento dobbiamo trovare Gilthanas e unirci a lui, l’elfo può trovarsi da qualsiasi parte ed è più rapido viaggiare per le le zone pianeggianti. La “locazione” più vicina al ponte è la città di Newport, la quale in realtà è solo un coordinata sulla mappa perché, finora, né il romanzo né il Modulo hanno mai neppure accennato al posto.

  In quel punto c’è qualcosa da raccogliere, due Pozioni di Guarigione ma di Gilthanas nessuna traccia. Immagino che costui si presenterà né più né meno come un “esserino blu”, anche se qui intorno non se ne vedono pur spingendomi in basso fino a un piccolo boschetto in mezzo alla brughiera. Sono arrivato a un nuovo “punto mediano” cioè esattamente a metà strada tra il ponte e Pax Tharkas, potrei avanzare dritto fino all’obiettivo ma forse sarebbe un errore escludere tutta la foresta di Qualinesti. Del resto, dove meglio potrebbe trovarsi un elfo? L’unico piccolo problema è che per entrare a Qualinesti c’è un’unica entrata, come dopotutto giusto che sia trattandosi di un reame elfico. 

La foresta tecnicamente si trova in primo luogo in una porzione di territorio sopraelevato rispetto alle pianure, e il terrazzamento non si può scalare; in secondo luogo è disegnato anche questo come un labirinto. La strada per entrare nella foresta si trova più a nord rispetto a dove ci troviamo ora, per l’esattezza proprio alla stessa altezza del ponte che ho attraversato poco prima per arrivare a questa sezione.

  Una volta imboccato questo “sentiero silvestre” bisogna solo seguire la strada che non ha molte biforcazioni e naturalmente affrontare un discreto numero di combattimenti poiché non c’è possibilità di aggirare i nemici. Tuttavia la qualità e la difficoltà del gioco resta inalterata, insomma, esclusi i troll per i quali servono due Mani Brucianti  o una Palla di Fuoco fortunata, si riesce ad andare avanti molto speditamente, anche se i questo punto il programma (o l’emulatore) hanno iniziato a fare i capricci ed è sostanzialmente questa la ragione per la quale ci sono molti filmati brevi e spezzati nell’articolo – curioso il “bug” per il quale quando ho usato Tanis, premendo il tasto Alto ha cominciato a lanciare magie dall’imprecisato aspetto. 

  In questa parte di mappa mi aspetterei di trovare Gilthanas (o qualcosa di importante per completare l’avventura), ma ancora non ho trovato neanche Qualinesti – non che creda ci sia una sezione dedicata alla città degli elfi. Spingendomi verso quello che sulla Quest Map è segnata come una montagna con un “invitante” quadratino nero, recupero delle sempre utili pergamene incantate per Maghi ma nient’altro. Quindi cerco di addentrarmi fino agli estremi nord est della foresta, cioè sotto la sponda meridionale del fiume, ma risulta un vicolo cieco. 

  Resta un’ultima porzione di foresta, l’angolo sud est che è abbastanza impegnativo perché quando nei “vialetti” tra gli alberi si vedono quattro o cinque “esserini verdi” raggruppati, ciò significa che si possono incontrare anche sei o sette mostri tutti insieme. Poi l’escursione sembra dover terminare di fronte al corso del fiume, ma può essere attraversato salutandolo per ritrovarsi dall’altra parte. Soltanto che questa esplorazione non conduce a nulla, è come se Qualinesti sia già stata evacuata completamente.

  Capisco con leggera irritazione d’aver inutilmente deviato e adesso devo faticosamente tornare indietro rifacendo tutta la strada. Quando torno sul terreno aperto la quantità dei mostri è soffocante, ma la via migliore per scendere a sud è quella di costeggiare la foresta, così mi tengo un fianco riparato. Nelle vicinanze vedo comparire i PnG di colore blu, poco distante dal massiccio montuoso minerario. 

 Dopo qualche combattimento infine raggiungo Gilthanas e con lui affronterò il prossimo passaggio della missione: lo Sla Mori, che altro non è se non una parola elfica per dire «via segreta» che conduce alla fortezza.