La cronologia della serie Goldbox nei Forgotten Realms

  Goldbox era il nome di un “motore di gioco” creato dall’azienda di sviluppo software SSI, utilizzato dall’inizio degli anni ’90 per la realizzazione di una decina e più di Videogame ambientati nei mondi di D&D. In particolare, può essere considerata “la prima serie di Goldbox” una sequenza di titoli ambientati nei Forgotten Realms; uno degli aspetti più caratteristici di questi, era la volontà esplicita, per quanto possibile, di «traslitterare» l’esperienza di gioco di un GdR “da tavolo” dentro un contenitore virtuale e informatico. È necessario riconoscere che l’obiettivo è stato centrato più volte sotto diversi aspetti, tra cui anche la creazione di «storie», che furono un vanto dell’allora TSR e dei suoi autori.
  Dungeons & Dragons, o meglio ancora, the Advanced Dungeons & Dragons di allora, sviluppò dei grandissimi filoni narrativi all’interno dei suoi prodotti, arricchendo così tanto il GdR fino a mettere in secondo piano alcune delle sue caratteristiche fondamentali, tra cui il fatto che era un gioco nel quale si muovevano dei personaggi in un universo “costruito” su mappe, segnalini, dadi, ecc., con il fine ultimo di arrivare al termine della mappa sconfiggendo i mostri e gli avversari. A partire dalla seconda metà degli anni ’80, l’idea di una storia articolata nelle proporzioni di un mondo interno, o anche di un universo, aveva divorato questa concezione “primitiva” e le «storie» furono usate anche per i videogiochi. Su questo blog fino a ora ho avuto modo di raccontare le mie avventure in due grandi saghe; una è famosissima, si tratta di quella di Dragonlance, l’altra non ha suo vero titolo perché non è stato mai coniato ufficialmente, ma a partire da Pool of Radiance, i Forgotten Realms di AD&D ebbero una seria di prodotti originali e inediti che si svilupparono non tramite le pubblicazioni cartacee – almeno come prime uscite – ma come videogiochi.

  Il primo e semplice meccanismo che rendeva possibile trasportare i personaggi creati da un videogioco all’altro rendeva possibile, in modo magnifico, la creazione di una «unità narrativa». Eppure, nonostante questo, sembra che qualcosa sfuggì al controllo durante l’edizione e la diffusione dei primi tre titoli, che furono Pool of Radiance, Curse of the Azure Bonds e Hillsfar. Alcune discrepanze rilevate mi sembrano così importanti da giustificare questo articolo di «correzione».

 

È molto complicato risalire ai dati e alle date precise di sviluppo di questi tre prodotti, ma è a ogni modo certo che i tre videogiochi furono pubblicati e messi sul mercato a una distanza di tempo ravvicinata, probabilmente pari a un insieme di dodici mesi totali: dalla fine del 1989 al 1990, oppure dai primi mesi del ’90 all’inizio del 1991, in base alle diverse fonti.
Tutto ciò considerato, di fronte a siffatto caso, l’ordine esatto di gioco può essere un aspetto fondamentale, proprio per non perdere il «senso della continuità narrativa» che è parte fondamentale dell’esperienza, a sua volta «obiettivo finale» di un Videogame e parametro su cui si basa la sua qualità. Secondo alcune fonti, non così numerose a causa dell’età di qusto videogioco e dell’interesse relativamente scarso che oggi attira, la sequenza di pubblicazione e di immissione sul mercato vide: I) Pool of Radiance, II) Curse of the Azure Bonds, III) Hillsfar; probabilmente questa sequenza è corretta e risponde alla realtà dei fatti. Tuttavia tra i primi due titoli e il terzo esistono delle oggettive differenze e aspetti che, se vengono analizzati nella seguenza temporale appena presentata, appaiono altrettanto oggettivamente come delle contraddizioni. Le differenze di genere tra i primi due giochi e Hillsfar sono indiscutibili in quanto quest’ultimo prodotto propone al giocatore un’esperienza di gioco in solitaria, replicabile quattro volte in quattro diverse versioni, e decise dalla Classe del personaggio che si sceglie; i primi due titoli invece si impegnano nell’offrire l’esperienza di una più classica avventura di gruppo per AD&D; inoltre Hillsfar appare per molti versi e aspetti una riduzione semplificata del concetto di gioco di ruolo creato dalla TSR, perché lo schema realmente corretto è quello che si osserva su PoR e CotAB, cioè un gruppo di personaggi che si muove in diversi ambienti, civilizzati e non, urbani o selvatici, e compie degli «Incontri» con Personaggi non Giocanti in cui alcuni di questi si risolvono attraverso dei dialoghi (ovviamente limitati a poche opzioni nella versione elettronica), mentre molti altri Incontri sono combattimenti che, per molti aspetti, rappresentano il «nucleo» di D&D, almeno nella sua struttura nuda e “hardcore”.


Su Hillsfar, in base a quello che si è potuto apprezzare finora, il gioco si svolge in modo diverso. Se da un lato il primo genere di «Incontri» è molto presente, il «combattimento tattico» in tempo reale, nel quale il giocatore può decidere ogni mossa di ciascun personaggio del suo gruppo e anche sfruttare le abilità di ognuno, è assente e sostituito da un combattimento in stile Arcade che viene tenuto solo in una specifica locazione e, insieme a questo, Hillsfar “si colora” di diverse altre sfide alle abilità del giocatore di natura diversa (corse a cavallo, tiro al bersaglio, guardie e ladri), le quali seppure potrebbero essere giocate utilizzando le meccaniche di AD&D, con tutte le rispettive competenze di Classe, vanno invece a richiedere soltanto l’uso dell’abilità di videogiocatore al player, sfidando i suoi riflessi e la coordinazione occhio-mano.
Venendo invece alle questioni più attinenti la “narrazione”, prima di ogni altra cosa il giocatore può accorgersi di un fatto che ancora una volta pone “a distanza” Hillsfar dagli altri due prodotti. È vero che i tre giochi sono praticamente “intercambiambili” per i PG che si usano, nel senso che è possibile spostare i PG, singolarmente, da un gioco all’altro in qualsiasi momento; per esempio si può creare un personaggio giocante su Curse of the Azure Bonds, farlo avanzare di qualche Livello, e poi, prenderlo da gruppo in cui si trova, e spostarlo su Pool of Radiance e inserirlo in un altro Party di gioco e usarlo lì, magari traendovi dei vantaggi importanti, e poi rimetterlo nuovamente “dentro” Curse of the Azure Bonds oppure mandarlo a Hillsfar. Il tutto senza perdere un solo P.E. o abilità. Ma questo, che rappresenta una cosa «tecnicamente possibile» semplicemente perché è una cosa che si può fare, come in Tabletop quando un personaggio lascia una compagnia di avventurieri per entrare in un’altra, non avviene in un mondo del tutto astratto e “privo di personalità”, ma in un’Ambientazione che funziona esattamente al contrario. Infatti, proprio perché dietro questi Videogame c’è “la storia del Faerûn”, e poiché sono stati realizzati come una narrazione seriale, Curse of the Azure Bonds non può “venire” se non dopo Pool of Radiance tanto per il contenuto narrativo e avventuroso che possiede, quanto per il «grado di sfida» o il “livello complessivo di difficoltà” dell’avventura; vale a dire che non è possibile giocare Curse of the Azure Bonds con dei personaggi di I Livello, le sfide che si incontrano lì sarebbero impossibili da sostenere per dei PG alle prime armi; è su Pool of Radiance che si possono creare dei novizi per ogni Classe e portarli progressivamente fino al VI-VII Livello alla fine dell’avventura; quest’ordine di grandezza (personaggi dal V Livello in su) è il “minimo ottimale” per intraprendere l’avventura successiva della maledizione dei Legami Azzurri; difatti se si crea un nuovo PG su CotAB, a questo viene assegnato un Livello di quest’ordine. Hillsfar invece non è “in linea” con tutto ciò, l’impianto di gioco, nonostante non venga messo in evidenza esplicita, è quello di un’avventura generica nella quale si invita a visitare una città e compiere qualche impresa, e queste sono chiaramente disegnate per dei personaggi alle prime armi: si va presso la Gilda dei Guerrieri e si ottiene l’opportunità di essere ammessi nei loro ranghi se si riesce a superare una prova di compentenza con le armi incredibilmente banale; ci si reca alla Gilda dei Maghi, e il Sapiente Maestro della città città chiede, o assegna, al nostro PG il compito di trovare un ingrediente magico, per nulla raro, affinché lui possa ultimare un incantesimo – sono questi dei veri e propri “compitini” da scudiero o da apprendista che vengono lo stesso proposti a PG importanti da altre avventure, giunti qui addirittura a Livello VIII o IX (e molti dei personaggi importanti dei Reami sono della loro stessa grandezza); infine credo sia superfluo supporre che nel prosieguo delle diverse missioni, le numerose abilità apprese dai nuovi PG con i loro «gradi di compentenza» saranno del tutto ignorate e rese inutilizzabili da un sistema di gioco che non si rifà al GdR.

 


Ciononostante creare un nuovo personaggio sul videogioco Hillsfar comporta il vedersi assegnato il Quinto Livello, e dopo aver constatato tutti gli aspetti che strutturano il tipo di avventura su Hillsfar, posso tentare di rispondere alla domanda su “dove”, o per meglio dire, su “quando” porre questo “Modulo elettronico” nella linea temporale delle avventure per PC dei Forgotten Realms.

Sicuramente Hillsfar non va giocato dopo Curse of the Azure Bonds, perché si nota sin dai primi momenti, e senza il bisogno di approfondire, che la Hillsfar dove si entra non è affatto quella descritta durante l’Anno del Principe (1357 CV) e anche per una questione più “personale”: su Curse of the Azure Bonds il gruppo dei personaggi si ritroverà a Yulash stretto tra le maglie della compagnia mercenaria i Pennacchi Rossi e l’esercito di Rocca Zhentil, e ne uscirà avendo guadagnato l’amicizia dei primi e l’odio dei secondi. Poiché i Pennacchi Rossi, come compagnia mercenaria, dopo il colpo di Stato del loro “alleato” (o assoltatore) Maalthiir assumerà anche l’incarico di essere la forza di polizia e di protezione del nuovo signore, l’aver già fatto conoscenza con i membri di questa compagna ed essere stati accolti a Yulash, ma non solo lì, con favore, non è un aspetto trascurabile. Perciò lo schema reale di gioco dovrebbe essere, in verità, Pool of Radiance, Hillsfar e Curse of the Azure Bonds.