Pool of Radiance: assalto al castello

Una delle voci che girano su Phlan è che il Signore delle Rovine abbia dalla sua parte un contingente di giganti, di varie specie. Razza antica e terribile perché sono come dei nemici naturali e giurati della razza degli uomini. Persino i ranger tipo Jet il mezz’elfo, hanno come missione quella di combatterli in ogni modo.

Onda Thes (Teshwave)
Un tempo era la città più produttiva di Val Thesen (Thesendale), Onda Thes è usata dagli zhentarim e da Rocca Zhentil come base militare e punto di partenza per spedizioni commerciali e militari verso Valpugnale (Daggerdale). È qui che la Rete Nera e i suoi eserciti accampano le unità mercenarie e le tribù non umane loro alleate.
Onda Thes non conosce un vero governo permanente, solo uno di tipo militare deciso dal più alto in grado dell’unità più forte presente sul momento, a volte persino un umanoide.

Secoli e secoli fa, la città di Phlan nacque grazie alle imprese di un eroe: il fondatore della dinastia Valjevo il quale appare come il primo della razza degli uomini che fu in grado di calcare la sua orma sulla regione settentrionale del Mare della Luna. Al di là dei racconti di sapore leggendario, sotto il profilo puramente storico, la città di Phlan e il suo circondario conobbero un primo momento nel quale erano parte e nucleo di un possedimento fondiario di un signore che fu in grado di instaurare un piccolo principato indipendente.
    Sono il Castello Valjevo e la Porta sullo Stojanow a darci le prove reali su tutto questo, ben più chiare di quanto mai i libri e le cronache possano mai fare. Nonostante che oltre i due terzi della storia di Phlan è quella di una città con un governo oligarchico e mercantile, la città è stata costruita a ridosso del castello, o meglio, a ridosso del grande portale fortificato che, sfruttando anche il corso dello Stojanow, ultima la protezione naturale della ex residenza dei Valjevo dai pericoli di tutto il mondo circostante. 

    Sia nei periodi di splendore che in quelli bui come l’attuale, il Castello e il Portale sono sempre restati utilizzati e curati da ogni tipo di occupante, perché al tempo stesso sono un monumento di potere e una difesa strategica inespugnabile. In particolare, chi riesce a controllare il Portale sullo Stojanow, ha in pugno la città perché se sta attaccando può avere una via facile d’accesso al Castello, se si difende, può trincerarsi dietro i bastioni e beneficiare di una protezione e di una posizione non eguagliabile da ogni altro punto della città.

Giganti del fuoco
  Per questo, prendere il Portale sullo Stojanow è indispensabile e abbastanza complicato da fare con tattiche più semplici dell’entrare entrare di soppiatto in qualche modo e riuscire ad aprire le porte. 
    Si può arrivare sotto i bastioni del portale, più o meno in qualunque momento, ma crediamo che senza aver completato almeno i due terzi delle Missioni messe in programma dalla Campagna di Pool of Radiance, qualunque gruppo di scarso potere magico e combattivo fallirà miserabilmente, come naturale che sia. Il mio gruppo si avvicina a questo luogo, che si trova a nord di Piazza Podol, come ultimo atto della Campagna: attraversa nuovamente quasi tutti i quartieri di Vecchia Phlan e qui, può incontrare ancora dei gruppi di umanodi oppure no, in base a quanti ne ha uccisi in precedenza. Volendo ci si può anche attardare a ultimare l’opera, del resto questo è l’atto finale, e qualunque sia il futuro politico di quel Consiglio dei Dieci pieno di cospiratori, di arrivisti e traditori, è certo che tutti concordano sul cacciare via ogni umanoide da Vecchia Phlan.
Ingresso al Castello Valjevo

    La zona antistante il Portale, risulta una specie di “terra di nessuno” completamente vuota e in rovina, non è stato raso al suolo ogni edificio, ma si capisce bene che “il Boss” e i suoi seguaci, ci tengono a mantenere la zona pulita perché possa essere controllata facilmente dall’alto delle mura. Il Portale invece, appare perfettamente mantenuto e curato: altro 10 metri, con due torri di guardia di quasi 50 metri d’altezza, è praticamente impossibile avvicinarsi a questo senza essere notati. Ci abbiamo provato in ogni modo possibile, persino con l’incantesimo Invisibilità per 3 metri di raggio (così da rendere il gruppo del tutto invisibile), ma non ha funzionato. Piuttosto che una “forzatura” del programma, pensiamo che l’incantesimo non funziona poiché sulle torri ci sono anche due maghi, i quali utilizzano degli incantesimi per rivelare chi tenta sotterfugi magici. Escluso questo, l’idea di scalare le mura o di tentare una strada usando il fiume che passa sotto il portale sono tutte impraticabili: come si entra nel raggio di tiro degli arcieri, le frecce iniziano a piantarsi tra i piedi dei personaggi, inoltre, esce da una gattaiola un piccolo contingente di bugbear – dei nuovi umanoidi, più grossi e feroci di quelli finora incontrati – che ci intimano di tornare indietro o ce la dovremo vedere con loro.

  L’escamotage possibile, salvo il solito “stringi i denti e fatti largo a spadate“ è riuscire a incrociare un carrettiere con i suoi muli e le provviste per il Castello che regolarmente conduce il tutto all’interno delle mura per le esigenze della numerosa guarnigione. Se gli compriamo il carico nel suo insieme, allora avremo l’opportunità di passare oltre il cancello e la nostra copertura terrà per un po’, altrimenti bisogna alzare gli scudi sopra la testa, creando una testuggine da centuria romana per proteggerci da frecce, sassi e altro, raggiungere il portale e trovare un modo per forzarlo. 
Comunque sia la copertura è destinata a saltare perché l’obiettivo attuale è di prendere il portale per assediare il Castello, e farlo significa eliminare la guarnigione composta da due maghi, qualche guerriero e un buon numero di umanoidi giganti, chiamati ettin, mostri con due teste e tanti muscoli. Qui non si deve andare per il sottile, e la copertura è buona per affrontare queste forze di guardia separate in due tronconi invece che tutte insieme in un solo combattimento.

   Una volta preso la Porta sullo Stojanow, non vi nascondiamo la sensazione di liberazione che ne proviene: ormai non resta che quel maledetto castello dietro di lui, dove si trova Tyranthraxus e forse quel bastardo di Cadorna, il resto di Phlan è libera, e possiamo andare avanti e indietro a nostro piacimento, tanto non scappa nessuno – probabilmente perché è nel castello che si trova la Sorgente della Radiosità, e nessuno la vuole abbandonare.














La battaglia per il Portale sullo Stojanow

Il Castello Valjevo è stato pesantemente modificato dai servi di Tyranthraxus, sulle indicazioni del loro signore. Per sicurezza, gli edifici intorno al castello sono stati ripuliti o ricondotti ad altri usi. Così non ci saranno incontri casuali in quest’area, ma solo i residenti negli edifici circostanti il castello.
    Anche la struttura del castello vera è propria è stata ristrutturata per incontrare i bizzarri gusti di Tyranthraxus. L’alta torre centrale è ben visibile a distanza, ma è in condizioni precarie, come se il tetto e le mura possano cadere da un momento all’altro.
    Presi dall’eccitazione e confortati anche da una situazione che ci vede come assedianti, ci prendiamo solo il tempo di fare una pausa per ricaricare le pile dei nostri personaggi e poi puntiamo dritto verso il cuore del nemico, ma per l’appunto, come da descrizione, non si oltrepassa il Portale sullo Stojanow entrando direttamente nel cortile del maniero, bensì ci si trova in un cortile esterno, con intorno delle strutture di servizio che ancora mantengono il complesso fermo sulla più tipica sistemazione di un complesso feudale.
L’ultimo atto di Pool of Radiance, conta una mappa finale davvero molto grande: il Castello Valjevo – e le strutture a esso adiacenti – sono suddivise in ben quattro diversi quadranti, e possiamo trovare di tutto. Per esempio il primo edificio in cui ci intrufoliamo è una lavanderia, non a gettone, ma con delle donne (alcune meticce di umanoidi) al lavoro.
 Le umane rese schiave, riescono a convincere le altre a esserci di aiuto e ci offrono dei vestiti per camuffarci. Anche se non è la prima volta che utilizziamo uno stratagemma del genere su Pool of Radiance, risulterà utile per andare alla ricerca di un’entrata nell’edificio fortificato vero e proprio senza dover combattere a ogni passo.
   

    Tuttavia, proprio perché questo è l’atto finale, aspettiamoci un sacco di sorprese interessanti che rialzano molto il livello della campagna. Se in precedenza qualche Missione aveva peccato di piattezza e si risolveva unicamente nell’uccidere tutto quello che si incontrava senza possibilità di alternative, nel Castello, l’avanzata verso il suo interno si caratterizzerà e sarà decisa soprattutto dalle scelte dei personaggi.
   Camuffati, credo che si possano evitare gran parte degli incontri e le visite negli edifici circostanti al Castello cercando di puntare direttamente all’entrata principale. Forse però, senza conoscere le parole d’ordine giuste, non si riuscirà a entrare, quindi il gruppo dovrà essere capace di interagire nel modo corretto con qualcuno degli attendenti e dei servitori di Tyranthraxus.
Giganti delle colline
   Ma questi servitori sono davvero molto diversi da tutti quelli incontrati in precedenza, ci troviamo di fronte a un’élite di mostri e di umani molto vasta e decisamente imponente. È vero che nel castello ci sono dei giganti, di due specie: i giganti del fuoco e quelli delle colline, ed entrambi sono degli avversari davvero impegnativi, la loro forza in combattimento sovrasta quelli dei personaggi che, se entrano in combattimento con loro, scateneranno l’allarme generale e si troveranno davvero in brutte acque, perdendo ogni beneficio dell’incognito e ogni possibilità di ritirarata per curarsi e memorizzare di nuovo gli incantesimi.
    Bisogna essere accorti e scaltri per riuscire a scoprire le parole d’ordine necessarie per poter accedere al castello, perché anche se uccidendo i giganti si ottengono un’inondazione di P.E. e di oro, ormai non servono più a nulla per far crescere di livello i personaggi. Soprattutto, non fate come ho fatto io!,
 che sono entrato in una baracca riconvertito a tempio di Bane, e per far reggere la mia copertura ho fatto sottoporre i personaggi a una benedizione da parte del Chierico che c’era lì. La benedizione si può anche prendere, ma solo nel caso che il gruppo sia composto solo da personaggi di Allineamento caotico-malvagio, e dato che tra i miei c’erano dei neutrali, è successo che la benedizione li ha fatti torcere in agonia e il Chierico ci ha scoperti, aggiungendo a tutto quel dolore anche una palla di fuoco. 




Così non solo è saltata la copertura, ma è anche scattata l’allerta generale per tutti gli uomini e i giganti del Castello e sono ancora fuori dell’edificio principale… davvero in brutte acque!