Hillsfar: il cortile degli anziani

Dopo un anno sono riuscito a tornare in gioco su Hillsfar – in pratica non mi ricordo più niente. Per una quantità innumerevole di cause mi ero fermato dopo aver introdotto i miei principali e storici PG nella città e nelle Quest a loro dedicate. Sì, perché, Hillsfar è stato un curioso ibrido nei videogame della SSI ambientati nei Forgotten Realms come e-rpg ufficiale di Advanced Dungeons & Dragons. È stato un titolo in continuità con Pool of Radiance e Curse of the Azure Bonds nel modo più “totale” allora possibile, cioè sotto il profilo narrativo: la trama e lo stato dell’ambientazione sono comuni o collegate tra tutti questi videogiochi ed era possibile esportare e importare i personaggi creati da un gioco all’altro conservando Statistiche e avanzamento di Livello.

Poi su Hillsfar si tratta di muovere solo un personaggio alla volta invece che un intero gruppo, e di affrontare delle avventure che hanno molto più del gioco d’azione rispetto alle simulazioni tattiche dei GdR tipiche in D&D, ma questo secondo aspetto è conservato nell’ambientazione generale del videogioco e nel fatto che in base alla Classe del personaggio si hanno delle Quest e delle missioni dedicate. In tutto le Quest sono quattro: per Guerrieri, Ladri, Maghi e Chierici. Quindi io che ho una banda di avventurieri (persino d’una certa fama e Livello) in cui ci sono due Maghi (uno Biclassato Chierico), due Chierici (compreso il già citato), due guerrieri e uno gnomo Biclassato Guerriero/Ladro, non avrei così tanta esigenza di giocare fino in fondo tutti i miei personaggi – ripeterei sempre le stesse cose – neanche per farli avanzare di Livello, anche perché, dopo aver avuto un primo assaggio delle missioni da compiere, credo proprio che il monte premio di Punti Esperienza in palio non sia affatto interessante per personaggi mediamente intorno al VII Livello.

Tuttavia ho ancora un caso da esperire direttamente: cosa succede quando si gioca un Multiclasse in questo videogame? Quindi prima di passare ad altre cose torno a Frug. Su di lui dovrei iniziare a spendere qualche parola prima o poi, magari a cucirgli intorno un Background (poiché le sue imprese sono ancora lontano dal terminare), però non ora che lo muovo alla spicciolata portandolo alla gilda dei maghi di Hillsfar, dove viene ricevuto dal mago-maestro, come accaduto con Darletta, e riceve come “test di ammissione” un compitino minimo, che senza dubbio rappresenta un grave difetto del gioco e della sua organizzazione: è possibile che di fronte a personaggi di medio-Livello (che per i metri di AD&D non significa affatto mediocre) i “master” non sono stati capaci di far altro se non proporre avventure da Livello-0? Eppure, abbiamo visto ben altra impostazione passando da Pool of Radiance a Curse of the Azure Bonds, dove gli avversari che nel primo titolo erano dei “Boss” nel secondo sono diventati Incontri comuni.

Comunque, per quello che ci è concesso capire, tra le due Classi in cui Frug è specializzato ha prevalso quella di Praticamente Magia (Magic-User) sul Chierico, forse perché ha molti più livelli come mago rispetto a quanti ne ha da sacerdote. Fatto questo, non mi resta di far altro che la “prova del nove”: arrivare al tempio della città e provare a bussare. Ci viene aperto ma il capo della diocesi non è qui per noi. Tutto sembra chiaro e lineare: a Frug è stata data la Quest quindi ora possiamo farlo tornare all’accampamento e passare ad altro.

A questo punto ho completato il primo giro di gioco con tutti i personaggi. Da qui in poi l’avventura dovrebbe prendere strade diverse per ciascuno di loro e anche più sentieri in generale messi a disposizione. Tocca ora alla maga Darletta riprendere il suo cammino, quindi monta in sella e rifà il percorso verso la città di Hillsfar (o Colsfar, come da mia traduzione personale), ma una volta giunta sotto le mura della città, decidendo di non entrare, si torna nuovamente alla mappa dei dintorni di Colsfar dalla quale partono molte strade; usando i tasti direzionali “sinistra” e “destra” si vede che la piccola sagoma umana lampeggiante, ora si sposta da una strada all’altra, su tutte quelle che si allontano dall’insediamento urbano che rappresenta un crocevia. Questo è quello che che succede dopo aver sbloccato la prima parte del gioco, con qualsiasi personaggio, ovvero dopo aver ricevuto la prima missione, e possiamo decidere di seguire di seguire le disposizioni, oppure – come in qualsiasi GdR – darci alla libera esplorazione.

Darletta è curiosa di sapere che cosa si può incontrare prendendo la strada che va verso nord. In realtà la maga e i suoi compagni sanno benissimo dove conduce quella pista, ossia a Yûlash, una città in rovina di cui conoscono ogni muro sbrecciato e tutti i suoi orrori sotterranei; ma Darletta non è mai passata o non si è mai fermata nei pressi del “giardino degli anziani”. Non credo possa essere chiamata altrimenti quella locazione che appare per l’appunto essere un grande giardino a cielo aperto, delimitato da alte siepi di vegetazione – in pratica è una locazione identica a qualsiasi altro interno d’edificio della città, solo con i colori delle texture differenti, e poi ci sono delle figure in tonaca rossa o blu, con i cappucci calati sulle testa, placidamente seduti sopra a quelli che sembrano essere dei ceppi rimasti dal taglio di alcuni alberi. Siedono poggiando le mani su dei bastoni che salgono verso i loro menti passando in mezzo alle ginocchia. Sono del tutto inattivi, parte del panorama, e qui non c’è altro da fare che gironzolare cercando di aprire delle casse blu che non contengono grandi ricchezze. Dopotutto si capisce non appena vi si entra, che questo cortile non è granché. Quando infine il tempo a nostra disposizione scade, mi affretto ben contento a cercare l’uscita per rientrare all’accampamento dopo aver fatto due tratte a cavallo.

Credo che non ritornerò in questo luogo con nessun PG, a meno c he non sia indispensabile per le Quest dedicate. Ora devono rileggere gli articoli scritti con il nano Dumbstalk protagonista per riprendere dal punto in cui mi ero interrotto e continuare a esplorare questa provincia. Spero di non metterci un altro anno.