Heroes of the Lance: l’Equilibrio Cosmico

I Draghi del Crepuscolo d’Autunno romanzano ciò che in partenza era una campagna del gioco di ruolo Dungeons & Dragons posta in un’ambientazione nuova e originale, e la narrazione cerca di acquisire spessore attraverso le diverse personalità e storie particolari degli otto personaggi che fanno da protagonisti. Per quanto in taluni aspetti gli otto possono apparire a turno un banali, stereotipati e anche sciocchi in certi frangenti, riescono a comporre un gruppo dove le varie relazioni creano un insieme godibile nei dialoghi e nelle varie reazioni che di volta in in volta avvengono. Inoltre c’è il costante e marcato tentativo di elevare i temi mentre la Quest progredisce.  Accade che mentre il drago nero fuoriesce dalle viscere sotterranee e deflagra la sua nube di acido corrosivo sulla Compagnia, avvolgendo il povero Ventodifiume che ne esce straziato e in fin di vita, Lunadoro scompare completamente, attratta da un richiamo mistico verso l’interno del tempio in rovina. Ciò avviene a causa del Bastone che possiede, il quale è un Artefatto dotato di intelligenza magica. All’interno questa donna di trenta anni, ancora senza sposo e senza figli, ha l’incontro che le cambia la vita con la manifestazione della dea Mishakal, patrona della salute, che le parla attraverso una statua dalla quale tutti i segni lasciano supporre sia stato preso il Bastone di Lunadoro (per via della postura delle mani). Secondo Dragons of Despair, ci si trova di fronte a Mishakal stessa:


Mishakal, Dea della Guarigione. Chierico XXV; Allineamento Morale: Legale Buono; Movimento 72/144 metri; Classe dell’Armatura: -3; Punti Ferita: 355; Dadi Vita: 25; Attacchi: 2; Danno: 3-24 (3d8).

«Non vergognarti dei tuoi interrogativi, amata discepola. Sono stati loro a condurti a noi; e non sarà la tua rabbia a sorreggerti nelle molte prove che ti aspettano. Vieni in cerca della verità, e la troverai. Gli dèi non hanno abbandonato gli uomini: sono stati gli uomini ad abbandonare gli dèi. Krynn sta per affrontare la prova più difficile, e l’uomo avrà più che mai bisogno della verità. È tempo di ristabilire l’equilibrio dell’universo, che oggi è a favore del male. Tu, mia discepola, restituirai la verità e il potere dei veri dèi all’uomo. Infatti, se gli dèi del bene sono tornati, anche quelli del male sono ritornati e cercano il dominio delle anime umane. La Regina dell’Oscurità è tornata, e cerca ciò che le permetterà di dominare ancora una volta il mondo. Riappaiono i draghi, un tempo banditi alle profondità della terra». […] «Se vuoi poterli sconfiggere, dovrai avere la verità degli dèi: è questo il grandissimo dono che ti è stato annunciato. Sotto questo tempio, tra le rovine che ricordano le glorie del passato, stanno i Dischi di Mishakal: trova questi dischi di platino lucente e potrai attingere al mio potere, poiché io sono Mishakal, dèa della salute [e della guarigione]. Il tuo cammino non sarà facile: gli dèi del male conoscono e temono il grande potere della verità. A guardia dei Dischi c’è Khisanth, il grande drago nero che gli uomini chiamano Onyx: il suo nido è nella città diroccata di Xak Tsaroth, sotto di noi. Se vorrai recuperare i Dischi sarai in pericolo, e quindi benedico questo bastone: usalo con audacia, senza esitazione e vincerai».

Avevo scritto sin da subito che l’Equilibrio Cosmico è un concetto essenziale per dare a Dragonlance il sapore della saga epica – tentativo d’inserimento di un elemento più profondo e permeante all’interno di un gioco di ruolo, che fino ad allora aveva proposto delle “semplici avventure d’avventura”, volte all’acquisizione di potere “reale” lasciando più marginali i grandi quesiti sulle idee-mondo. Posso giurare che Lunadoro fino a quel momento non aveva alcuna cognizione di che cosa può essere l’Equilibrio Cosmico, poiché le vengono rivelate molte cose che fino a ora anche noi ignoravamo insieme a lei tra cui l’esilio dei draghi nelle profondità della terra e soprattutto, la “verità” che la dea propone come esatto contrario con quanto gli abitanti di Krynn sanno del Cataclisma: loro credono che l’evento sia stato una manifestazione d’ira divina con la scomparsa di questi a seguire; invece Mishakal lascerebbe intuire (a chi è ferrato su argomenti come questi) che in realtà il Cataclisma potrebbe essere stato causato dai mortali stessi, che scelsero di abbandonare la fede negli dèi. Ma questo, come tutto il resto, rimane assolutamente oscuro: non viene detto perché la Regina dell’Oscurità è tornata a operare su Krynn, per quale scopo e per quale ragione – anche l’atteggiamento della dea Mishakal lascia percepire una posizione di distanza; ma quest’ultimo aspetto sembra più un atto dovuto che una scelta soggettiva di Mishakal. La dea della salute non interviene su Krynn per sua volontà capricciosa ma per ristabilire l’Equilibrio Cosmico, quindi le sue azioni saranno limitate e ponderate. Varrebbe la pena approfondire questo concetto e vedere se dipende e si ricollega all’idea del Karma o del Fato, tuttavia per ora possiamo apprezzare come il ristabilimento della bilancia prende le forme del “messaggio della verità” che tanto sicuramente riguarda la versione sul Cataclisma accennata dalla dea, altrettanto avrà una manifestazione fisica nei Dischi di Mishakal sui quali preme perché Lunadoro si volga al loro recupero. Sotto il profilo ludico (cioè al livello più superficiale), il ritrovamento di un altro Artefatto è essenziale per il proseguimento dell’avventura – altrimenti nessuno avrebbe la ragione che aumenta il coraggio di affrontare un drago delle proporzioni che si sono viste. A un livello più profondo, cioè secondo logica, i Dischi di Mishakal vanno recuperati indispensabilmente perché solo loro sono quella “prova rivelata” del ritorno degli dei del bene su Krynn, sono loro il messaggio incontrovertibile da mostrare ai mortali, e ovviamente, sono quel medium che in base alle leggi dell’Equilibrio Cosmico (non a caso Mishakal è di Allineamento Legale-Buono) conferiranno a chi torna a essere fedele alla dea quel tipo di potere clericale attualmente scomparso, e forse il bilanciamento dell’Equilibrio potrebbe completarsi giusto in questa opera, ma non è certo un qualcosa di semplice e scontato. Si può anche riflettere su che cosa gli autori vogliano intendere e proporre con questa trama che dopo questo passaggio si consolida sotto il tema del “ritorno al passato” ragionando di nostalgie restauratrici, concezioni culturali anti-progressiste e molto altro. Tuttavia io credo che la migliore interpretazione di tutto questo la dia il mezz’elfo Tanis quando, rimuginando su ciò che stanno per affrontare commenta con: «ma sembra che la nostra infanzia sia tornata a perseguitarci… o forse a salvarci». Secondo me Tanis coglie nel segno con il suo riferimento al tempo dell’infanzia, che è quello dei sogni a occhi aperti, delle fantasticherie dove ogni minima cosa può essere vista come incantata perché a ben guardare il mondo di Krynn che abbiamo attraversato insieme a quelli della Lancia è un mondo crudo e spoglio, senza reale sapore, gretto e superficiale. Vediamo tutto questo addirittura nei personaggi protagonisti! Prendiamo per esempio Caramon: un gigantesco omone dalla forza di un orco che ha appetiti e istinti semplici da bambino, e bambino per la maggior parte del tempo insopportabile è Tasslehoff, mentre se ci giriamo a guardare i potenti e saggi maghi e vediamo Raistlin, non si può pensare diversamente dal considerarli tutti deboli e corrotti, più incapaci di operare il male per mancanza che energie fisiche e spirituali che ambigui e infidi. Ultimo e forse miglior esempio è ancora una volta Sturm: questo cavaliere solenne e altisonante, in un mondo come questo risulta una parodia assurda del genere più ridicolo ancora di Don Chischiotte.  Forse il concetto di Equilibrio Cosmico è volto a ridare dignità a tutto questo.