Heroes of the Lance: come i pellirossa nel West

In un mondo fantastico come Krynn che è in un’epoca da determinarlo come una specie di luogo post-apocalittico, la scoperta di un’orrenda nuova forma di vita quale i draconici può avere risvolti e reazioni numerose sulle persone. Nel nostro caso, parlando di avventurieri di livello esperto non dobbiamo preoccuparci troppo di sconvolgimenti interiori o terrore per queste misteriose diversità: l’avventuriero cerca il nuovo, sa che cose del genere esistono e quando queste sono pericolose, raramente ha timore di accettare la sfida, spesso perché non ha scelta in quanto lotta per la sopravvivenza. In Dragons of Despair e ne I draghi del crepuscolo d’autunno, per di più i protagonisti sono destinati a finire in una situazione dai contorni disperati.         Calandoci nei panni dei personaggi nel momento subito successivo lo scontro con i primi draconiani, ci dobbiamo rendere conto che loro non sanno ancora nulla di niente riguardo il da farsi nel concreto. Ventodifiume che ha vissuto in prima persona la “consegna” (piuttosto che il ritrovamento) del Bastone, non si ricorda nulla, pure se la vista dei draconici sembra risvegliargli qualcosa alla mente. Il Modulo dell’avventura può offrire qualche appiglio ai giocatori poiché prima di rivelare le loro nature i draconiani citano Xak Tsaroth in qualità di luogo dove il Bastone di Cristallo Azzurro viene detto essere stato rubato – Ventodifiume probabilmente è stato lì, ma in questa condizione è un’informazione pochissimo utile per dei personaggi costretti a vagari nel territorio circostante Solace che sembra davvero poco ospitale.     Le foreste con gli alberi vallen caratterizzano la zona, e diverse montagne si alzano a relativa distanza da dove si trova ora la Compagnia della Lancia. Seguendo e giocando il Modulo si è liberi di spaziare in ogni direzione possibile e incappare in luoghi, persone ed esseri di varia natura e intenzione; ma quelli della Compagnia della Lancia compiono la scelta migliore fondata sull’esperienza maturata col mestiere dell’avventuriero. Si spostano verso le montagne poiché una posizione sopraelevata aiuta chi non ha altri mezzi a sua disposizione sia per orientarsi, sia per studiare il territorio circostante per scoprire eventuali movimenti – dopotutto non ci si deve dimenticare dei Cercatori e sarebbe ingenuo pernsare che quei draconiani fossero un gruppo singolo e isolato poiché con assoluta certezza i personaggi sapranno almeno che pure questi vogliono il Bastone di Lunadoro.

Quelli della Lancia conoscono molto bene la zona intorno Solace, e anche tutta la più vasta regione chiamata Abanasinia che è una sorta di sperone nella frastagliata mappa di Ansalom a porre la sua punta sul bacino interno guardando verso nord e Solamnia – ma non sappiamo ancora se possiamo definirla una “nazione” in un qualsiasi modo – quindi loro sanno che il punto migliore di osservazione è rappresentato dai Picchi della Preghiera: due guglie gemelle di roccia naturale che si alzano sopra una porzione di territorio caratterizzato da canyon e praterie sembrando come due mani giunte nell’atto del pregare.Indubbiamente gli autori delle Cronache di Dragonlance stanno facendo qui ampio uso dei suggestivi panorami del West d’America, e pare decisamente “intonata” la comparsa del cervo bianco in veste di animale-guida per un gruppo di compagni al momento decisamente perduti in questa storia dove, mossi dalla volontà di ritrovare l’antico passato scomparso si scoprono in un mondo che non è più la loro vecchia casa lasciata cinque anni prima, perché gli sta cambiando sotto i loro occhi e dalle alture dei Picchi arriveranno a scorgere fuochi di accampamenti sicuramente di eserciti mai visti prima e che nessuno si aspettava.      Nella mescolanza tra il misticismo della natura e il simbolismo epico, questo romanzo Fantasy predilige come  destinatario della “visione” del cervo il cavaliere Sturm. Lui, seppure claudicante e con la testa dolorante per le ferite ricevute durante lo scontro con i draconiani, crede a quello che vede perché si affida alle antiche leggende di Huma, il grande cavaliere antenato del suo ordine vissuto nell’Era dei sogni. Sturm accoglie quel segno come un messaggio da parte di qualcuno più grande di tutti loro che li sta osservando e guidando; segue le tracce dell’animale d’aspetto magico senza esitazione, senza ascoltare i discorsi più “terreni” degli altri suoi compagni, conducendo la Compagnia di fronte a un nuovo scenario classico delle saghe e del Fantasy: il bosco stregatodi Darken (o il Bosco Iscurito)